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Di Gregorio: “Bellissimo essere alla Juventus, voglio lasciare il segno”

DI GREGORIO JUVENTUS CONFERENZA PRESENTAZIONE – Michele Di Gregorio ha svolto la conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore della Juventus. Ecco di seguito le parole del nuovo portiere bianconeri, direttamente dall’Allianz Stadium.

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Juventus, la conferenza di presentazione di Michele Di Gregorio

Queste le parole di Michele Di Gregorio in conferenza stampa all’Allianz Stadium: “Le sensazioni sono quelle del primo giorno. Tutti i giorni sembra il primo giorno. Tutto davvero bellissimo. Poi ho avuto modo di provare e vedere le strutture ed è tutto veramente stupendo”.

Sul Monza e Galliani

“Ci tenevo a ringraziare tutta la società del Monza e colgo l’occasione per fare gli auguri al dottor Galliani che compie 80 anni”.

Sulla scelta di andare alla Juventus

“Quando è finito il campionato ho parlato con il direttore Giuntoli e non ho pensato più a nessuna squadra. Ho dato la mia parola e l’ho mantenuta”.

Sulla sua crescita personale

“Penso, come hai detto, di aver fatto un percorso dal basso. Mi ha aiutato giocare, giocare tanto. Sbagliare, commettere errori, lavorarci sopra. Ti dico: il lavoro, la costanza, mi ha portato oggi a essere qui”.

Sulla tradizione di portieri italiani della Juventus

“Sì, sicuramente la storia parla, anche per i portieri. La Juventus ha avuto portieri di livello mondiale. Per me è bellissimo poter essere qua. Come ho detto, mi sento molto orgoglioso anche questo motivo”.

Sui suoi obiettivi alla Juventus

“Vorrei lasciare qualcosa come hanno fatto gli altri grandi portieri della Juventus. Forse per struttura ricordo un po’ Peruzzi. Il tempo poi ce lo dirà. L’obiettivo è fare il massimo. Continuare a crescere, migliorare, togliermi soddisfazioni”.

Sulla Nazionale

“L’obiettivo è quello di dare il massimo e togliermi delle soddisfazioni. Sicuramente la nazionale è un obiettivo. Lasciare il segno alla Juve è un obiettivo. Ci penso. Servirà tanto lavoro e sacrificio. So che sono nel posto giusto”.

Sulle richieste di Thiago Motta

“Sicuramente il mister non ci chiede cose strane, ma solo di partecipare alla manovra e avere personalità. Credo che sia importante. Il calcio è cambiato. Tutti noi vogliamo essere utili e fare quello che vuole il mister”.

Sul sentirsi il titolare della Juventus

“Sicuramente come ha detto il calcio è cambiato, siamo molto più coinvolti. E’ un aspetto che piace. Ci si deve arrivare con il lavoro, no? Non è semplice rispetto al passato. Partecipare con i piedi. Essere bravo tecnicamente. Credo fermamente che qualsiasi cosa si possa poi fare. Il rapporto con i portieri? Sin dal primo giorno molto bello. Ci siamo trovati subito, ci conoscevamo già prima. Anche da avversari la chiacchiera e il saluto si scambia sempre. Bellissimo rapporto. Stiamo lavorando bene, alla grande. Sono contento anche di questo. Titolare? Sono qui per dare il massimo, è una grandissima occasione e darò il massimo”.

Sulla pressione di sostituire Szczesny

“Quando vieni qua sai che ci saranno delle pressioni, ma è la cosa bella dello sport. E’ la cosa che mi spinge tutti i giorni a migliorarmi. A cercare di essere il meglio possibile”.

Su Buffon

“Non ci siamo sentiti, ma ho sentite le sue parole su di me. Inevitabilmente mi fanno piacere e mi rendono orgoglioso che pensi così di me. Lui che è stato il più grande della storia”.

Sulla premiazione allo Stadium

“Sì, giorno bellissimo. Perché sono stato premiato ed è stato il raggiungimento di un obiettivo, forse qualcosa che non mi aspettavo nemmeno. L’ovazione ha fatto piacere, ma solo dopo il campionato ho parlato con il direttore Giuntoli, poi si è chiusa l’operazione”.

Sul suo idolo

“Non ho avuto un solo idolo. Sicuramente crescendo col Mondiale 2006, Buffon. Poi Handanovic anche per il suo stile. uno in particolare non ce l’ho in mente”.

Sul salto dal Monza alla Juventus

“Sono la cosa che rende bello il nostro mestiere. Cercando di spingerci per dare il massimo a farsi sentire pronti. Vengo da una realtà diversa, con pressioni diverse. Ricordo la mia prima in Serie A, c’erano pressioni. Aver fatto gli step mi ha portato a prepararmi mentalmente. Ora so benissimo di essere in un club con ambizioni molto alte, sto lavorando anche per questo”.

Sul rapporto col gruppo

“Forse ti dico, non avevo mai trovato un gruppo così dal primo giorno. Dal primo giorno mi sono sentito subito accolto, a mio agio, che lavorava tanto, forte, con una mentalità importante. La Germania? Ci è servita tanto a livello di gruppo per stare insieme e passare tempo insieme, conoscerci in campo e anche fuori. Credo sia stata una bella settimana”.

Sulla distanza dai migliori portieri del mondo

“La prova del 9 è quella del campo. Io sto lavorando al massimo per farmi trovare pronto e poi tireremo le somme”.

Sul peso della maglia della Juventus

“Si pesa, perché c’è una storia e c’è ambizione perché ci si aspetta sempre tanto com’è normale che sia. E’ un club storico. È giusto che ci sia tutto questo ed è giusto sentire la pressione per cercare di spingerci al massimo e fare il nostro meglio”.

Sugli obiettivi della Juventus

“No non abbiamo parlato, però sappiamo tutti che vogliamo fare il massimo per noi stessi e per gruppo. Solo così possiamo toglierci delle soddisfazioni”.

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