Venezia, Di Francesco: “Servirà coraggio per centrare la salvezza”
VENEZIA PRESENTAZIONE DI FRANCESCO – Alla vigilia dell’inizio del ritiro estivo a Falcade, il nuovo allenatore del Venezia, Eusebio Di Francesco, si presenta in conferenza stampa. Ecco di seguito le dichiarazioni dell’allenatore e del ds dei lagunari, Filippo Antonelli.
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Venezia, le parole di Di Francesco alla conferenza di presentazione
Queste le parole di Eusebio Di Francesco nella sua conferenza di presentazione come nuovo allenatore del Venezia: “Ringrazio il Frosinone, in primis il presidente Stirpe ed il direttore Angelozzi, i ragazzi straordinari ed i tifosi che mi hanno fatto sentire come uno di loro in una annata non dico sfortunata, perché non voglio alibi, ma dove siamo retrocessi immeritatamente. Auguro loro di tornare in A. Ho sempre scelto le persone prima della squadra e ringrazio il presidente del Venezia”.
Sui primi giorni al Venezia
“E’ stato un ottimo inizio, ho trovato una bella struttura e con gente competente. Il Venezia è una piccola-grande società dal punto di vista organizzativo. Ho visto i ragazzi e gli ho chiesto la loro disponibilità come prima cosa fondamentale. Il direttore ha parlato di coraggio e servirà insieme alla resilienza”.
Sui suoi obiettivi
“Quello che ci è mancato al Frosinone è stato l’obiettivo finale. Quello che serve qui è di raggiungerlo, attraverso il duro lavoro e la lealtà. Nel corso di un campionato vedi cose che non ti piacciono. Chiederò ai miei il rispetto per sé stessi e per la maglia che indossano. Ho visto grande senso di appartenenza da parte dei dirigenti verso la squadra e la società”.
Su cosa lo ha spinto ad accettare il Venezia
“Il lato umano oltre all’organizzazione. Abbiamo avuto delle prime conversazioni e so quello che il direttore vuole, è quello che voglio anche io. Già avere dietro una organizzazione tale dove ognuno fa quello che deve, è importante”.
Sulla compatibilità col metodo del Venezia
“Sì. Ovvio che in mezzo a tanti talenti giovani servirà anche un mix con giocatori più esperti. Quando ci sono tanti prestiti, è più difficile trasmettere l’appartenenza. Una cosa che aiuta è quella di prendere i giocatori in maniera definitiva così da trasmettergli il senso di responsabilità”.
Sulla sua esperienza
“Beh, io sono giovane (ride, n.d.r.). C’è sempre tanto da imparare. Ho modificato il mio modo di lavorare negli anni, ho avuto esperienze dove dopo 3 giornate è finito il rapporto, altre dove sono andato via io. Questo aiuta a cercare di imparare dagli errori”.
Sul lavoro di Vanoli e sul suo staff
“Grande cultura del lavoro, ho ritrovato tanto in questo. Io cerco sempre di rubare dai colleghi, ma l’errore più grande che si possa fare è di copiare e incollare. Sento dire a volte “Vogliamo fare la partita”, ma questo non dipenderà solo da noi per esempio, il livello in A sarà diverso dalla B. Per lo staff: c’è da mettere ancora qualche tassello, ma ci sono già Caccia, Senatore, Neri (che ha grande esperienza internazionale), Romano”.
Sul calendario
“Non baserò il lavoro sulle prime partite. Le prime tre hanno cambiato anche loro allenatore e su questo avremo esigenze simili. Saranno dei test impegnativi con due trasferte, ma non dobbiamo avere paura, solo entusiasmo che percepisco”.
Sul modulo
“Oggi come oggi si parla più di principi di gioco, cercheremo di dare continuità alla linea a 3 come fatto a Frosinone. Davanti con due-tre attaccanti a seconda delle esigenze. Cosa può mancare? Creatività, voglio giocatori che sappiano fare l’uno contro uno. Tutti si lamentano che non si salta più l’uomo ed è importante in tal senso muoversi bene”.
Sulle richieste ai giocatori
“L’equilibrio e la capacità di affrontare tutti i momenti. Oggi si va in ritiro e tutti siamo più belli e bravi perché nessuno è scontento da tifosi, stampa e giocatori. Poi l’allenatore deve fare delle scelte e lì cambiano le cose”.
Sul bel calcio mostrato a Frosinone
“Mi interessa di più l’obiettivo. Sì, abbiamo sorpreso certe squadre, ma nel girone di ritorno siamo rimasti senza la linea difensiva titolare. La differenza fra salvezza o meno è sottilissima, un punto lasciato per strada può fare la differenza”.
Sulle richieste di mercato
“Stiamo scegliendo i giocatori insieme, non è poco. Cercando giocatori che completino la rosa. Mi auguro che arrivino prima possibile (ride, n.d.r.)”.
Su Pohjanpalo e Joronen
“Una volta si diceva che servono il portiere ed il centravanti. Li ho seguiti, ho seguito il Venezia, che ha vinto anche contro mio figlio a Palermo. Sono tutti importanti sono ragazzi interessanti, una difesa solida .Già li vedevo attenti e applicati, dovranno esserlo ancora di più”.
Sulla lunghezza della rosa
“Più che uomini, sarà importante avere i doppi ruoli. Poi se c’è qualcuno in più è anche meglio, ma come minimo i doppi ruoli sicuramente”.
Su Tessmann
“Credo sia il più difficile da sostituire, un po’ si dovrà avvicinare, ma i copia incolla non ci interessano. Lo avete conosciuto anche da un punto di vista caratteriale. Sarà importante non sbagliare quell’acquisto”.
Le parole di Antonelli in conferenza stampa
Queste poi le risposte fornite dal ds del Venezia, Filippo Antonelli: “Per me è un piacere presentare mister Di Francesco, c’è tanto entusiasmo nell’iniziare la stagione in Serie A. Per affrontare le nuove sfide abbiamo deciso di affidare la guida tecnica a lui non solo per le capacità che ha dimostrato ma anche per lo spessore umano che ho conosciuto prima che accettasse la nostra proposta. Sarà il nostro condottiero che ha le sue idee coraggiose, con una espressione di calcio che possa rendere orgogliosi i nostri tifosi sia nei momenti positivi che negativi. Sul mercato andremo sul profilo più idoneo a noi, che sia italiano o straniero non importa. Sarà una scelta condivisa con il mister. Con Svoboda non c’è alcun problema”.
Sulla sua permanenza al Venezia
“La mia relazione sarà con il presidente e la società continuerà a crescere ancora. L’idea di inserire nuovi soci c’è sempre stata da parte della proprietà, servono persone operative che faranno passare i messaggi. La nuova struttura vedrà il presidente sempre al suo posto, ma anche un comitato operativo, qui da Venezia, nel quale ci sarò anche io, oltre ai consulenti finanziari”.
Sul futuro del Venezia
“Il futuro di questa società deve essere sempre improntato sull’avere un club sano, che possa essere responsabile degli investimenti che va e che voglia sempre crescere, senza fare mai il passo più lungo della gamba, cosa che questa società ha già pagato. Dobbiamo sistemare alcune cose del passato. Sono stati messi tanti soldi, utilizzati anche per il pregresso. Vogliamo fare il Venezia sempre più sostenibile, attraverso giocatori funzionali, qualche cessione e risultati sportivi. Dobbiamo far crescere anche il brand, abbiamo investito sul Penzo per portarlo a capienza e lavoriamo sul centro sportivo. Parteciperemo poi a un bando sul nuovo stadio, speriamo di spuntarla. La società sta cambiando la sua visione, adesso dobbiamo cambiare la storia e il primo passo è mantenere la categoria. La salvezza sarà il nostro scudetto”.
Sul bando per lo stadio
“Speriamo di spuntarla, per far crescere il nostro club. Faremo di tuto per riuscire a vincere”.