Lazio, Fabiani: “Se ne sono dette tante, non prenderò James”
LAZIO FABIANI CALCIOMERCATO – Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha detto la sua sugli obiettivi di calciomercato del club biancoceleste e ha commentato momento vissuto dalla società capitolina
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Lazio, le parole di Fabiani sul calciomercato biancoceleste
Queste le parole di Angelo Fabiani ai microfoni ufficiali biancocelesti: “Vanno rimesse le cose al proprio posto. Si sentono tante sciocchezze e questo disorienta il popolo laziale. È giusto dire di tanto in tanto come stanno le cose”.
Sullo spogliatoio
“Se ne sono dette e scritte tante. Spesso e volentieri anche notizie fuori luogo senza fondamento. Ho sentito parlare di subbuglio e cazzotti nello spogliatoio. Questi opinionisti occasionali devono fare attenzione con chi parlano e quali sono le fonti. E anche dare un’occhiata a quali sono le norme e le regole. La squadra ha fatto un ritiro straordinario, ero in costante contatto con il mister e i collaboratori. C’è un clima straordinariamente sereno e soddisfacente. Erano tanti anni che non si respirava un’aria così positiva. Da qui a dire spogliatoio in subbuglio ce ne passa, sono altri gli spogliatoi in subbuglio”.
Sulla fascia da capitano
“Per comandare bisogna saper ubbidire. Non è un concetto rivolto a Cataldi al quale va rispetto e stima. Quando si dice che c’è un cambio nel modus operandi, a livello dirigenziale, di conduzione tecnica, di concetti futuri. Giusto o sbagliato lo dirà la storia. Bisogna che tutti siamo dentro questo concetto. La Lazio si deve riappropriare della Lazio. Il calciatore è un dipendente della Lazio e deve lavorare per chi ama la Lazio. Dico ai tanti tifosi che quando parlano con dirigenti devono prestare attenzione a ciò che pensano. Perché quello che dicono non corrisponde a ciò che pensano. Mi dispiace quando il Fabiani di turno dice qualcosa per prendere in giro i tifosi. Questo è altamente offensivo e non lo tollero. Sono abituato a sottostare a delle regole. Il qualunquismo non fa bene a nessuno e ci si inseriscono i furbacchioni. Il diavolo è tentatore, la volpe è furba. Amo proteggere le persone leali che quando parlano dicono effettivamente il loro pensiero”.
Sulla preparazione svolta dalla Lazio
“Siamo a un buon punto. Un ciclo si era chiuso, del resto ci sono state attribuite responsabilità circa i due tecnici che si sono dimessi. Per arrivare alla dimissione ti fa capire come era colmo il vaso. A Coverciano la prima cosa che ti insegnano è mai dare le dimissioni. E le cose non stavano come venivano raccontate dall’interno dello spogliatoio. Roma è la mia città., non è facile lavorare in patria. Da un lato però ti agevola perché conosci tutto, pensieri, parole e opere. L’anno scorso dissi fi dare attenzione perché le pagelle le avrei date io alla fine. Avevo capito che c’era qualcosa che non funzionava e andava al di là della logica A Luis Alberto va tutta la mia stima da calciatore. È un po’ da vili prendersela con Lotito adesso. Io ho fatto una forzatura con il presidente per il rinnovo del giocatore a gennaio. Gli è stato rinnovato un contratto importante per poi tornare indietro e dire che non aveva stimoli. Basta dire la verità, dire di andare lì per qualche soldino in più. È vero che nel calcio l’ingratitudine è sentimento primo ma a tutto c’è un limite”.
Sugli errori commessi
“Solo chi dorme in casa tutto il giorno non commette errori. Va fatta salva la professionalità. Possiamo prender un giocatore che l’anno scorso ha fatto 20 gol e quest’anno non butta dentro la palla. Di errori ne abbiamo fatti. Ridimensionamento non mi piace, direi più rilancio. Ma dall’oggi al domani non si ricostruisce nulla. Stiamo costruendo qualcosa di importante per il prossimo triennio. Una squadra per centrare obiettivi importanti e far divertire i tifosi. Mi piacciono molto i progetti di Atalanta e Feyenoord di puntare su giovani importanti. Qui alla Lazio se prendiamo un giocatore retrocesso succede il putiferio, se lo prende un’altra squadra si va ad acclamare. Non capisco questa diversità. I tifosi sono molto più esperti di noi e hanno capito che si sta facendo qualcosa. C’è qualche trombone che si sta divertendo, ma forse quelli sono anti-laziali”.
Sulle contestazioni
“Si può convincere anche con tre società nella stessa città. Cambia il metodo. Sulle contestazioni non voglio entrare nel merito. Lotito non ha bisogno delle mie difese. Non capisco perché ci sono determinate contestazioni. Non è un problema che mi riguarda, ma mi dispiace. Lavoro da tanti anni con il presidente che non ha mai fatto forzature sulle scelte tecniche. Sono 12 anni che sono a mio agio perché tutto ciò che ho ritenuto giusto fare lui non ha mai messo bocca. Lotito non spende soldi è una bestemmia. Ha messo i soldi nella Lazio e anche tanti a differenza di altre squadre. Quando accettai di prendere la prima squadra, dissi che c’erano tante cose da fare per migliorare tutta l’organizzazione. Negli ultimi anni la Lazio ha vinto tanti trofei e io sono un ambizioso per natura. Qualcuno mi rimprovera che non ho vinto niente di importante, ma nella vita conta la mentalità”
Sul mercato
“Non è finito. Il mercato è come il dio danaro, non dorme mai. Va fatta una riflessione. Ci sono delle norme che impongono determinate azioni. La norma della lista non l’ho inventata io. In Europa addirittura devi levare un altro giocatore. Se faccio entrare due over ne devono uscire due. Chi esce? Zaccagni, Romagnoli, Isaksen, Tchaouna? Fare mercato è difficile. Si cercano giocatori 2003/04 perché non rientrano nella lista. Trovarli all’altezza è sempre più difficile. Quando la notizia va in giro sui social, arrivano le squadre più grandi e se li prendono. Avevo individuato un centrocampista del Metz e come è apparso sui giornali è arrivato il Monaco e se l’è portato via. Sono costretto a non far uscire niente. Quando un nome viene accostato alla Lazio gli intermediari vanno a bussare alle porte di altri club. Non si può competere con i colossi del calcio che dietro a loro hanno multinazionali. A volte i club chiamano giornalisti e procuratori per far lievitare i costi. Bisogna sapere convivere con queste acque agitate”.
Sul Fair Play Finanziario
“Molte squadre non possono fare le coppe europee perché non rispettano il fair play finanziario. Sono norme che non ha inventato la Lazio ma le rispetta. Dobbiamo preservare l’integrità della Lazio per il rispetto di tutti i tifosi”.
Sul migliorare la Lazio
“Se domani mattina Allodi torna in vita e si presenta nella Lazio per migliorare il marketing, Fabiani va fuori lista. Ci siamo capiti. Se possiamo migliorare lo facciamo”.
Sugli abbonamenti
“Ma di cosa vogliamo parlare. Il tifoso laziale è innamorato terminale. Non è una sviolinata, di solito sono abbastanza burbero. Stiamo parlando del nulla nel nulla. Molte critiche anche giuste che ci hanno rivolto i tifosi sono nate sul volersi fidare dei soggetti che predicavano bene e razzolavano male. Non si può nascondere che i tifosi hanno contatti con Fabiani, con i giocatori o i magazzinieri. Bisogna vedere cosa gli hanno raccontato però. Io accetto tutto. Se qualcuno ritiene di aver fatto il suo tempo alla Lazio deve andare via”.
Su Sana Fernandes
“Il mondo dei social è tremendo. Sana Fernandes è un classe 2006. Lo abbiamo preso, fatto allenare e avvicinato alla prima squadra. Ha fatto un post dettato dal management. Ha capito di aver fatto una cazzata e lo hanno fatto rettificare. Sana è un giocatore sul quale la Lazio ha investito. Se qualcuno lo vuole deve venire qui da me e dirmi quali sono le intenzioni, altrimenti resta qui perché ha firmato un contratto. Non ho capito se la Lazio è diventata un bersaglio, ma ripeto, la Lazio non è figlia di un dio minore”.
Su Greenwood
“Volevamo prenderlo già lo scorso anno. C’è stato un intoppo tra società e calciatore, sappiamo tutti quale è stata la sua problematica. Quest’anno un agente ci ha presentato l’idea di prenderlo. Si è aperta un’asta gigantesca, cosa che poteva durare fino a un certo limite. Abbiamo offerto 22 milioni di sterline per il 50% del giocatore, circa 27 milioni di euro. Ha preferito un’altra strada. Nella vita i migliori affari sono quelli che non si fanno. Voglio Rovella, Cataldi, Zaccagni, giocatori che sono legati alla squadra. Questi mercenari sono trappoloni. Potrei vendermi per 50 euro in più ma non sarei un uomo. Questo è quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Auguriamo le migliori fortune a Greenwood”.
Su Castrovilli
“Giocatore straordinario, ha avuto problematiche con due interventi. Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso e certificato la stabilità del ginocchio. La preparazione che sta ultimando fa si che Castrovilli abbia qualche deficit. Stiamo facendo un tipo di percorso per preservare l’atleta. Ha fatto un lavoro incredibile sull’arto operato che è diventato più grande dell’altro. Castrovili e il suo procuratore Lucci, che ringrazio molto, hanno chiesto un anno di contratto per mettersi in discussione. Il ragazzo ha detto secondo, terzo e quarto ve li firmo in bianco”.
Su Castellanos
“L’offerta è arrivata, ma l’abbiamo rispedita al mittente perché andremmo contro al nostro metodo. Viviamo in un modo di denaro. Se arriva un’offerta irrinunciabile uno la valuta. Non è quello che ci hanno offerto che ci poteva far desistere. È un giocatore con qualità importanti, ma deve dimostrare il proprio valore nel prossimo futuro. Noi siamo vigili per osservare la sua eventuale crescita. Il mister ha detto di volerlo nella propria rosa così come Noslin che ha avuto al Verona. Può fare esterno e prima punta. Baroni è tranquillo e sereno in quel ruolo e ci ha chiesto eventualmente un esterno che corrisponde a determinate caratteristiche. Da qui ad agosto possono accadere tante cose”.
Sugli infortuni
“Ci sono state difficoltà dovute alla preparazione. Baroni ha un modo duro di preparare la squadra. Ci sono stati carichi di lavoro incredibili. Con fisici importanti ci vuole più tempo per carburare, ad esempio Dele, Romagnoli e Tavares. Sto iniziando a vedere brillantezza. La cosa che mi è risaltata è che nonostante la mole di lavoro di ragazzi ai box se ne sono visti pochissimi”.
Su James Rodriguez
“Non lo prenderò mai. È un ragazzo di 33 anni e negli ultimi anni non ha mai superato le 12/13 partite. Ha fatto l’ultima Copa America molto bene. Prendere il ragazzo per uno, due anni andrebbe contro qualsiasi logica. Tutto il rispetto per il giocatore ma vanno fatte valutazioni a 360 gradi a livello anagrafico e sia di minuti giocati. Preferiamo altre scelte e andare su altri profili. Molti nomi che leggete sui giornali sono veicolati da procuratori per mettere. Il giocatore in questione non lo sa neanche Fabiani figuratevi se può saperlo il sito o la stampa”.